Cachi una pianta colorata per la salute

L’autunno  si inoltra, la stagione e la natura si spoglia si prepara per l’inverno ma  una pianta prende colore. In una natura che sta per addormentarsi una pianta si mette in evidenza: La pianta dei cachi.

Forse non lo sapevate, ma il cachi è uno degli alberi da frutto coltivati più anticamente dall’uomo.

Un pò di storia

Molti studiosi ritengono che questa pianta fosse conosciuta già dai greci e dai Romani, altri invece ritengono che la prima pianta apparve in Inghilterra nel 1796 e arrivò grazie al direttore inglese del Giardino botanico di Calcutta, che ne portò alcuni esemplari nella madre patria.

In Italia il primo albero di cachi fu impiantato nel 1871 nel giardino Boboli a Firenze a scopo ornamentale. La coltivazione a scopo alimentare si diffuse solo dal 1900 nel salernitano per poi espandersi in tutta Italia specie in Emilia Romagna e di recente anche in Sicilia. Un tempo lo si trova in vendita nei mercati rionali, ora anche nelle  grandi  catene alimentari e nei supermercati. è facilmente disponibile.
L’albero del caco è di origine asiatica proviene molto probabilmente dalla Cina  ma è diffuso anche in Giappone, dove è molto comune ed è coltivato fin dall’antichità. Appartiene alla famiglia delle Ebanacee e il suo nome botanico è Diospyros kaki. L’origine del nome è complessa: kaki è l’equivalente del suono, in lingua giapponese, con il quale si designa sia l’albero sia il suo frutto. Da noi, si utilizza più comunemente la variante “caco” (in Sicilia, si pronuncia con accento finale, cachì), in Lazio lo chiamano cachino, in altre zone si usa anche il nome diospero o loto.

I cachi, detti anche kaki, si presentano in forma generalmente tonda ed hanno un colore che può variare dal giallo al rosso. Anche la consistenza dipende molto dalla varietà del frutto, ad esempio il caco vaniglia, quando è maturo, si presenta piuttosto morbido, a differenza del caco mela che ha una polpa più dura.

In Italia la varietà più diffusa è la “Kakitipo” e relativi cloni, che danno origine al cachi senza semi che comunemente si trova in commercio. Invece quando il frutto si forma per effetto della fecondazione, contiene un numero di semi da uno ad otto ed è subito commestibile.

Cachi una pianta colorata per la salute

Cachi una pianta dalle sette virtù

  • È un albero longevo
  • la sua intensa ombra offre piacevole ristoro
  • gli uccelli nidificano volentieri tra i suoi rami
  • è inattaccabile dai parassiti
  • il suo legno è un ottimo combustibile
  • le foglie in autunno assumono appunto sfumature stupende, tanto da essere utilizzate come decoro
  • per finire le stesse foglie, una volta cadute, generano un efficace concime per il terreno.

Cachi quando raccogliere questo frutto.

La raccolta viene effettuata quando i frutti sono ancora da maturare completamente; quando cioè sono ancora di colore verde e hanno una certa consistenza; ciò permette di poterli trasportare piuttosto agevolmente. In seguito vengono fatti maturare fino a quando la loro polpa diventa molto morbida, quasi gelatinosa, e assume un colore arancione piuttosto carico. A questo punto i tannini contenuti nel frutto sono ormai totalmente degradati e i cachi possono essere consumati tranquillamente. Esistono anche cultivar prive di tannini (kaki vaniglia e kaki melo per esempio) che possono quindi essere consumate quando la polpa è più consistente e il colore è ancora piuttosto chiaro.

Il caco: un concentrato di vitamine
Con il suo bel colore aranciato il frutto del cachi ci aiuta nel periodo di passaggio dall’autunno all’inverno. Ricco di vitamina C e betacarotene ha un effetto antiossidante e offre luminosità ed elasticità alla pelle. Ricco in vitamina Apotassiofosforo, magnesio e sodio, ha un effetto diureticoremineralizzante e drenante. Ci può aiutare ad uscire dalle convalescenze per superare la stanchezza e dopo cure antibiotiche.

 Riassumendo i cachi contengono:

  • 18% di zuccheri;
  • 78,20% di acqua;
  • 0,80% di proteine;
  • 0,40% di grassi;
  • 3,6% di fibre;
  • sali minerali (potassio, calcio, fosforo, sodio, magnesio, ferro, zinco, selenio, rame e manganese);
  • vitamine (C, A, B ed E);
  • catechine;
  • tannini;
  • licopene e xantine;
  • amminoacidi (l’acido aspartico l’acido glutammico, arginina, alanina, cistina, glicina, fenilalanina, leucina, isoleucina, lisina, metionina, prolina, serina, tirosina, treonina, valina).

100 gr corrispondono a 64 kcal.

Cachi una pianta colorata per la salute

Altre  proprietà  dei Cachi: una pianta colorata per la salute

Cachi una pianta colorata per la salute


Cachi una pianta colorata per la salute

Ottimo regolatore intestinale agisce contro la stitichezza se gustato a colazione, mentre se gustato meno maturo è utile al mattino nei colitici perchè ha un effetto astringente, certo senza che sia troppo “allappante”, sensazione dovuta alla presenza di tannini che con la maturazione va però scomparendo.
Prima di pranzo aiuta lo stomaco a svolgere meglio le proprie funzioni. Inoltre ha una funzione protettiva nei confronti di fegato milza e pancreas. Nella medicina tradizionale cinese il caco viene utilizzato per la detossificazione da prodotti chimici e da metalli pesanti come la chemioradioterapia o per problemi psicologici o fisici causati da un trauma a causa di una guerra o di un incendio. Ma l’utilizzo del frutto del caco è molto vario. Un’idea può essere quella di utilizzarlo in una zuppa cruda in modo da non perderne le qualità.

Contro indicazioni:

I frutti dei cachi non hanno delle controindicazioni particolari. Possono essere consumati quotidianamente senza che l’organismo ne risenta. Tuttavia, ci sono delle limitazioni che è giusto evidenziare. Il consumo dei cachi è sconsigliato a chi soffre di diabete.

Per le persone che sono a dieta e chi segue una dieta ipocalorica e chi ha problemi legati all’obesità.

Se ne sconsiglia il consumo anche a chi ha problemi di digestione o problemi intestinali.Infatti essendo un frutto molto zuccherino da usare con parsimonia.

Curiosità

Il Kaki è comunemente chiamato in lingua napoletana legnasanta. L’origine del nome è dovuta al fatto che è possibile, una volta aperto il frutto, scorgere al suo interno una caratteristica immagine del Cristo in croce.

In Sicilia, invece, si considerava sacro il seme, il quale spaccato a metà mostra il germoglio della nuova piantina, il quale assomiglia ad una mano bianco-diafana, ritenuta la manuzza di Maria o dâ Virgini.

Essendo della famiglia delle Ebanacee e un legno molto duro e si usa anche per la costruzione di mazze da golf.

Un saluto da Enrico.

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