Zenzero semplicemente zenzero

Zenzero semplicemente zenzero

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Zenzero semplicemente zenzero

Lo zenzero  una pianta sempre più comune nelle tavole degli Italiani.

Parte prima

Conosciuto nel mondo anglosassone con il nome di Ginger, o semplicemente zenzero, è originario dell’Asia meridionale, ovvero l’India e la Malesia, e viene coltivato per le sue radici nelle zone tropicali e subtropicali di tutto il mondo.

Lo zenzero si sviluppa meglio in luoghi tropicali con temperature elevate e umidità elevata, ma coltivare lo zenzero non è così difficile anche nelle nostre zone, sia in terra che in vaso (ma il vaso deve essere largo perché la pianta si sviluppa in larghezza).

Come coltivare lo zenzero in casa è molto semplice e facile, basta prendere il rizoma (il bulbo) e piantarlo sotto la terra a pochi centimetri di profondità.

È importante innaffiare spesso la pianta, ma con poca acqua. Va bene anche nebulizzarlo con acqua per ricreare l’umidità tipica dei paesi d’origine. In inverno, bisogna stare attenti alle basse temperature che possono danneggiare la pianta.

Questa radice di zenzero è stata da sempre considerata come una potente arma per il benessere completo del nostro corpo. In Oriente, le sue proprietà benefiche sono state decantate sin dall’antichità e, per tale motivo, è una spezia che non dovrebbe mai mancare in casa.

Pensate che l’utilizzo dello zenzero risale già al libro del Mahabharata, un romanzo epico sacro della religione induista scritto nel sesto secolo avanti Cristo. Quindi, si parlava già di questa importante spezia, dal gusto piccante che vanta diverse proprietà. Una su tutte, accelera il metabolismo e trasforma il cibo in energia anziché in grasso. Ecco perché piace a tutte quelle persone che sono attente alla linea.

Zenzero semplicemente zenzero

Un tempo non tanto lontano, 50/60 anni fa, questa radice si trovava solo in certi tipi di negozi di origine biologica e naturale perché pochi ne conoscevano le sue immense proprietà. Solo gli appassionati di alimentazione naturale, cultura e filosofia orientale la conoscevano.

È qui, nei primi anni settanta, che incominciava a formarsi l’ossatura di una cultura di alimentazione “vegana e vegetariana“, che fosse indirizzata ad una buona e sana nutrizione. Per quello che si dice, all’inizio era una filosofia, uno stile di vita per poche persone che volevano preservare la vita degli animali e che era concepito come un mantra e un insegnamento nel rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema e della vita altrui, compresa quindi quella animale.

Allora, alimentarsi con cibi integrali e con erbe e tisane “strane” era considerato una forma settaria ed isolante o, al massimo, una scelta per le persone malate che cercavano un’alternativa alla medicina tradizionale.

Da quegli anni, molta strada è stata percorsa e la radice di zenzero, da semplice rimedio naturale per la cura della salute, si sta trasformando in un vero e proprio punto di riferimento per la cucina e per il trattamento di numerose malattie.

Ora è diventato una necessità per chi vuole alimentarsi in modo sano. La radice di zenzero si può trovare in ogni negozio e non è più una spezia rara e costosa, ma rimane comunque una spezia preziosa per il benessere, da utilizzare regolarmente.

Zenzero, semplicemente zenzero

Recentemente, lo zenzero è diventato un ingrediente molto utilizzato nella cucina italiana. Per introdurlo nei nostri piatti, è possibile grattugiarlo direttamente a fine cottura su riso, pasta, secondi piatti o verdure. Inoltre, lo zenzero può essere impiegato anche nella preparazione di dolci, bevande dissetanti, tisane, infusi e di un ottimo olio aromatizzato, per dare un tocco di sapore in modo semplice e veloce alle nostre pietanze preferite.
 
Le informazioni contenute in questo sito sono di carattere generale e non intendono sostituire la consulenza fornita dal proprio medico o altro professionista sanitario. Nessuna affermazione è da intendersi come essere una raccomandazione su come trattare qualsiasi particolare malattia o condizione relativa alla salute.
 

Per questo contattare il medico o il professionista sanitario per eventuali problemi di salute.

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Le origini dell’olio di oliva risalgono a migliaia di anni fa e oltre a essere un ingrediente prelibato, l’olio di oliva ha anche una lunga storia ricca di leggende e simbolismi.

Le origini dell’olio di oliva risalgono a migliaia di anni fa e oltre a essere un ingrediente prelibato, l’olio di oliva ha anche una lunga storia ricca di leggende e simbolismi.

Le origini dell'olio di oliva risalgono a migliaia di anni fa e oltre a essere un ingrediente prelibato, l'olio di oliva ha anche una lunga storia ricca di leggende e simbolismi.

Olio di oliva: il segreto ben custodito dei popoli mediterranei

Le origini dell’olio di oliva risalgono a migliaia di anni fa e oltre a essere un ingrediente prelibato, l’olio di oliva ha anche una lunga storia ricca di leggende e simbolismi.  Le origini sono certamente affascinanti e le leggende che circondano questo elisir dorato altrettanto. Questo nettare divino è apprezzato in tutto il mondo per i suoi numerosi benefici alimentari e nella cosmesi.

Olio di oliva: il segreto ben custodito dei popoli mediterranei

Le origini dell’olio di oliva affondano le radici nelle antiche civiltà che popolavano le terre bagnate dal Mar Mediterraneo. Possiamo dire che per la prima volta probabilmente la pianta ebbe il suo habitat originario in Siria, si diffuse in tutta l’area mediterranea, dove il suo culto fu consacrato da tutte le religioni.

Non a caso nella bibbia viene citato in molti dei suoi scritti tra cui l’episodio del rametto di ulivo portato da una colomba  a Noè.

La coltivazione degli ulivi e la produzione di olio di oliva con il tempo divennero parte integrante della cultura e dell’economia di queste popolazioni in tutto il mediterraneo, tanto che la Spagna, l’Italia e la Grecia sono i maggiori produttori al mondo seguiti poi da Tunisia Turchi e Marocco. 

I Greci e i Romani consideravano l’olio di oliva una benedizione degli dei, attribuendo loro la sua scoperta. A quel tempo l’olio spremuto nell’antichità oltre che essere una risorsa alimentare preziosa; era usato anche come cosmetico e come coadiuvante nei massaggi.

Olio di oliva: il segreto ben custodito dei popoli mediterranei.

Benefici per la salute e la bellezza:

Oltre alle leggende, l’olio di oliva è ampiamente conosciuto per i suoi molteplici benefici per la salute e la bellezza.

È ricco di antiossidanti, acidi grassi monoinsaturi e vitamine, che contribuiscono alla prevenzione di malattie cardiovascolari e all’invecchiamento precoce. L’olio di oliva è anche utilizzato nella cura della pelle e dei capelli, fornendo idratazione, nutrimento e protezione.

Nell’era moderna l’olio di oliva continua ad essere un ingrediente fondamentale nella cucina mediterranea e nella dieta salutare. È apprezzato per il suo sapore ricco e aromatico, che può variare in base alla varietà di oliva e al metodo di produzione.

Oggi, il mercato dell’olio di oliva si è espanso a livello globale, con diverse regioni che producono oli di alta qualità e pregiati, la nazione dove, l’olio e la migliore al mondo è l’Italia.

Riassumendo l’olio di oliva, con le sue origini antiche e le leggende che lo circondano, rappresenta un simbolo di abbondanza, saggezza e prosperità. La sua presenza nella cultura mediterranea e i suoi innumerevoli benefici per la salute e la bellezza ne fanno un elisir dorato apprezzato in tutto il mondo. Che sia utilizzato in cucina o nella cura personale, l’olio di oliva continua a incantare e a essere un segreto ben custodito dei popoli mediterranei.

Le informazioni contenute in questo  sito sono di carattere generale e non intendono sostituire la consulenza fornita dal proprio medico o altro professionista sanitario. Nessuna affermazione è da intendersi come promotrice di un qualsiasi prodotto in particolare e tanto meno vuole essere una raccomandazione  su come trattare qualsiasi particolare malattia o condizione relativa alla salute. Contattare il medico o il professionista sanitario per eventuali problemi di salute.

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Il mistero svelato: l’erba porcellana e i suoi poteri magici.

Il mistero svelato: l’erba porcellana e i suoi poteri magici.

 

Il mistero svelato: l’erba porcellana e i suoi poteri magici.

Erba porcellana o semplicemente portulaca, arriva l’estate e arrivano delle piante spontanee crescono nei luoghi più insensati, nelle corti, ai cigli delle strade, negli orti, si propaga velocemente. La portulaca o erba porcellana ne è la principessa.

Molto apprezzata nei tempi antichi tanto dimenticata nei tempi moderni tanto che negli ultimi anni se n’è persa memoria. Era considerarla comunemente un’erbaccia infestante degna solamente di essere estirpata, finché lentamente si è cominciato a riscoprirla per le sue proprietà. E molti di voi sicuramente come anch’io ogni tanto uso degli integratori, di sali minerali e vitaminici spendendo dei soldi per integrare  le carenze alimentari, senza sapere che grazie alle nuove scoperte e informazioni abbiamo a disposizione delle erbe considerate “erbacce” che ci vengono in aiuto  nel periodo opportuno.

La Portulaca oleracea è una pianta annuale di origine indiana, e da li si è diffusa in tutta Europa. le sue proprietà medicinali erano già conosciute in Egitto fin dai tempi dei Faraoni, la si usava per curare il vomito, la diarrea, le emorroidi e le emorragie delle partorienti. I Romani come Plinio il vecchio, scrittore, naturalista, filosofo, comandante militare e governatore provinciale romano, la raccomandava per una miriade di applicazioni, sia per regolarizzare l’apparato digerente, sia perché “frena la libido e i sogni erotici”, cosa che evidentemente era molto apprezzata da un comandante militare per mantenere la calma fra le sue truppe. Ippocrate ne riconosceva le proprietà rinfrescanti, mentre Galeno sosteneva la sua efficacia contro mal di testa, mal di denti, infiammazioni e bruciore di stomaco.

Il mistero svelato: l’erba porcellana e i suoi poteri magici.

Gli arabi, nel Medioevo, la chiamavano addirittura il “vegetale benedetto”, perché avrebbe guarito il piede ferito di Maometto. Solo recentemente  è ritornata quindi al centro dell’attenzione grazie alle sue proprietà. Una caratteristica che a ridato notorietà a questa Portulaca oleracea è stata la scoperta degli alti contenuti  di omega 3, cosa che la rende il vegetale più ricco di questa sostanza. Di conseguenza, è molto utile per ridurre i livelli di colesterolo cattivo, è un infiammatorio naturale, aiuta lo sviluppo cerebrale e il rafforzamento del sistema immunitario, rallenta l’invecchiamento della pelle ed è amico del sistema cardiocircolatorio. Ha ottime quantità di potassio (494 mg su 100 g) e di magnesio ( 68 mg per 100g).

Nella Portulaca c’è anche una buona quantità di vitamina C. Contiene acido α-linolenico, possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti. Abbiamo a disposizione la natura che ci aiuta a prevenire non dico curare certe patologie, basta fare quindi una passeggiata in campagna, nei prati ,lontano da fonti di inquinamento, o al mare e troveremo una quantità enorme di questa pianta. Inoltre è efficace per le persone che soffrono di diabete di tipo 2 e nella regolazione della pressione sanguigna, è un’importante fonte di antiossidanti (vitamina C e pro-vitamina A) che proteggono l’organismo dall’invecchiamento precoce, dal cancro, rafforzando le difese del sistema immunitario. È un diuretico che a dosi elevate risulta anche essere un lassativo. E sempre a motivo delle sue proprietà curative le navi che facevano lunghe traversate si assicuravano sempre una gran scorta di Portulaca perché per l’alto contenuto di vitamina C veniva somministrata ai marinai per combattere lo scorbuto.

Curiosità
Il nome botanico, deriva dal latino e significa piccola porta, derivato dal modo in cui si aprono i boccioli, mentre il nome arabo usato nel medioevo baqla hamqa che significa pianta pazza, faceva riferimento al modo in cui i rami si estendono al suolo senza alcun controllo.

In Arabia Saudita, Emirati Arabi e Yemen, sono coltivate diverse varietà di portulaca della sottospecie sativa. Negli Emirati Arabi la varietà coltivata è reperibile in molti negozi di ortaggi per essere utilizzata come insalata. Nelle regioni dell’Italia meridionale la portulaca, raccolta negli orti come spontanea, veniva venduta alla rinfusa da ambulanti durante gli anni 1950 – 1960. Nella medicina cinese tradizionale, la portulaca era utilizzata nelle tisane come sollievo contro dolori allo stomaco e al fegato.

La portulaca oleracea ha foglie succulenti, ossia dotate di tessuti chiamati parenchimi acquiferi. Grazie a questi tessuti riesce a immagazzinare una grande quantità d’acqua, creandosi delle riserve idriche durante i periodi di pioggia. In questo modo riesce a superare i periodi di siccità. Le foglie proprio per questo motivo, sono molto carnose.

È una pianta adatta a terreni poveri e compatti, sta bene al sole e non necessita di annaffiature frequenti. Infine, oltre a essere commestibile per le persone, la portulaca selvatica non è tossica né per i cani né per gatti.

Alcuni nomi nelle diverse regioni Italiane: in Liguria è chiamata purselana, in Lombardia erba grassa e in Sardegna barzellana. Nel Lazio è nota invece come purcacchia o purcacc, mentre in Calabria viene chiamata andraca o purchiacchia. In Campania, inoltre, ha ben tre nomi: pucchiacchèlla, purchiacchèlla e chiaccunella. E in Toscana viene chiamata perchiazza o sportellecchia.

Il mistero svelato: l’erba porcellana e i suoi poteri magici.

In cucina
Raccolta come verdura o erba spontanea può essere usata in cucina a crudo. È sempre meglio scegliere i germogli giovani dal momento che quelli  più vecchi hanno un retrogusto amarognolo: in questo modo potrete gustare come crudité gli steli freschi e le foglie più ricchi di vitamine. Infatti, la portulaca è più saporita delle verdure e delle erbe comunemente usate più utilizzate per preparare le insalate, che arricchisce grazie a un sapore leggermente aspro e fresco che la rende ottima anche insieme ad altre erbette di campo e ortaggi.Può essere mangiata anche cotta e aggiunta nelle minestre, nei ripieni di pasta fresca, nelle frittate e negli sformati con la besciamella. Inoltre Ottima per insaporire torte, pizze o frittate, come condimento in un soffritto in padella con patate, cipolle e olio d’oliva, nelle zuppe o nelle vellutate apporta una gradevole nota rinfrescante. In Sicilia la preparano con patate bollite e cipolle al forno ma si preparano anche saporitissime frittelle impastando le foglie in una pastella di farina e acqua, che viene poi fritta, mentre in Calabria la si usa abbinata a sedano e aceto.basta avere un pò di fantasia  e creare dei mix di insalate  più corposa unendo alle foglie della Portulaca fagiolini, pomodori, rucola selvatica, cipolla e patate lesse, si può lessare semplicemente in acqua per poi condirla con olio e limone, si può utilizzare per frittate saporite, ma anche per ripieni di lasagne e ravioli..

Il mistero svelato: l’erba porcellana e i suoi poteri magici.

Nel nord Europa Viene utilizzata cotta a vapore, sia saltata nel burro e fritta in pastella, sia nelle zuppe casalinghe per arricchire di aromi il piatto. Passata in padella con olio, cipolla, patate e ortaggi misti diventa un ricco secondo, velocissimo da preparare e genuino. Una sorta di ratatouille ancora più rustica. Un altro modo per usarla in cucina è conservarla sott’olio una volta sbollentata in acqua e aceto, da servire accanto a crostini, olive e cipolline in agrodolce per antipasto.

Contro indicazioni: riguarda i soggetti che soffrono di calcoli renali. La pianta, infatti, contiene ossalati, cioè sostanze che, in soggetti predisposti, contribuiscono alla formazione dei fastidiosi calcoli.

Un caro saluto da Enrico.

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Sai chi ha inventato Prosciutto e Melone?

Sai chi ha inventato Prosciutto e Melone?

 

 

 

Sai chi ha inventato Prosciutto e Melone?

Quella del prosciutto e melone sembra una ricetta tutta Italiana e contemporanea Sai chi ha inventato Prosciutto e Melone?. Chi non ha  mai gustato questo piatto leggero coloratissimo e freschissimo con questa strana combinazione dolce e salato?

Prosciutto e melone è una delle combinazioni  più riuscite, più fresche e amate della cucina italiana, perfetta per l’estate e sempre attuale.

Prosciutto e melone può sembrare una ricetta moderna o nata in questi ultimi 70 anni, “era moderna” ma le sue origini, in realtà, vanno molto lontano nel tempo.

Per questa prelibato piatto non esiste un inventore specifico per cui attribuire  questa combinazione, ma si ritiene a ragione essendo un frutto Orientale che abbia origine  e radici antiche, infatti, pare che questo abbinamento risalga al famoso medico e filosofo greco Ippocrate, circa 2500 anni. Più avanti anche i romani lo adottarono  tanto che nella antica Roma  Galeno il medico personale dell’imperatore lo consigliava a Marco Aurelio prima, per il figlio Commodo poi.

Perché consumare prosciutto e melone fa bene?

Il melone, come tutti i vegetali di colore arancione sono ricchi betacarotene ” ricco di vitamina A” quindi, può essere considerato una sorta di protezione solare naturale, proprio grazie al betacarotene, può contribuire  a proteggere sia la pelle e gli occhi dall’azione del sole.

Il prosciutto crudo, invece, essendo ricco di proteine e sali minerali, come ferro, calcio, fosforo, magnesio e potassio contribuisce a eliminare  quel senso di stanchezza e la pressione bassa, agendo sulla massa muscolare.

Sai chi ha inventato Prosciutto e Melone?

Nonostante come abbiamo constatato non sia possibile determinare con esattezza l’origine di questa combinazione, si ritiene che nell’era moderna l’ Italia, abbia avuto il merito di ampliare questo piatto in buona parte del mondo occidentale  visto che il prosciutto crudo è una specialità regionale molto diffusa e i meloni sono coltivati in abbondanza. Questa prelibatezza estiva   è apprezzata anche in altre cucine e culture in tutto il mondo.

Ora non ti resta che provare, così semplicemente potrai gustartelo sia come antipasto o come piatto principale leggero e nutriente.

Buon Appetito.

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Frutta e verdura per ogni stagione: quali benefici?

Frutta e verdura per ogni stagione: quali benefici?

Frutta e verdura per ogni stagione: quali benefici?

Frutta e verdura di stagione, insieme alle proteine e ai carboidrati, sono la base della buona nutrizione per il beneficio del nostro corpo.

Frutta e verdura per ogni stagione.

È vero, sono trascorsi parecchi anni dal dopoguerra, circa settant’anni, e nel frattempo il sistema di coltivazione e di conservazione è migliorato tantissimo, abbassando anche il prezzo della frutta e della verdura, compresa quella fuori stagione.

L’uomo può modificare l’ambiente a suo piacimento, nel bene e nel male, ma la natura segue un suo percorso non a caso.

Frutta e verdura per ogni stagione: quali benefici?

Domanda…

Perché a dicembre nell’orto non ci sono angurie, meloni, pesche, asparagi ecc… e perché in agosto non troviamo il kiwi o le noci  mature da noi?

Certo al supermercato troviamo quasi tutti i frutti e gli ortaggi in ogni periodo
dell’anno, ma la natura non produce mai il frutto sbagliato nel mese sbagliato,
perché ci fornisce al momento giusto ciò di cui abbiamo più bisogno.

Se riuscissimo a lasciarci guidare dall’istinto e dalla Madre Natura, sceglieremmo sempre il cibo adatto. Ti sei mai chiesto perché in estate si preferiscono i frutti, il cibo ricco di acqua o piatti freddi, mentre in autunno ci sono i cibi riscaldanti, in inverno rinforzanti e in primavera depuranti?

Quando cambia la stagione, o quando cambia il tempo, il corpo reagisce cercando di adeguarsi al nuovo stato; questo adeguamento spesso è percepito sotto forma di irritabilità, affaticamento e nervosismo. Scegliendo i cibi adatti, questi cambiamenti ci sembreranno meno faticosi.”

L’estate e vegetali.

In estate , la natura ci regala frutti ricchi di acqua per rinfrescarci, depurarci e idratarci.

Tutti i frutti estivi sono ricchissimi di antiossidanti

Questa è la stagione in cui la frutta può sostituire i pasti, infatti il corpo richiede cibi più freschi e ricchi di acqua e di sali minerali, che si disperdono con il sudore. Si devono preferire i frutti maturi, meglio se biologici, per consumare anche la buccia.
I colori predominanti: rosso, arancione e giallo.

Frutta e verdura per ogni stagione: quali benefici?

Autunno: Le giornate si accorciano e le temperature scendono: si richiedono sempre meno cibi rinfrescanti e si preferiscono i cibi riscaldanti. Avena e grano saraceno producono calore e aiutano a contrastare la temperatura esterna.

Si consumano verdure meno ricche di acqua: zucche, cavoli, carote, radicchi. La frutta di stagione (mele, pere, uva, fico d’india) ci aiuta a rinforzarci per prepararci ai rigori dell’inverno. I semi oleaginosi (noci, semi di zucca, semi di girasole) ricchi di grassi, proteine e sali minerali sono molto indicati per affrontare i primi freddi.

In questo periodo puoi sostituire la parte proteica di un pasto con una moderata quantità di noci apportando anche grassi, vitamine e sali minerali.

Frutta e verdura per ogni stagione zucche e meloni

Inverno

Per superare l’inverno senza problemi, è importante rinforzare adeguatamente il sistema immunitario assumendo grandi quantità di vitamina C, che possiamo trovare in alimenti come kiwi, agrumi, melograni, ananas, mango, cavoli, prezzemolo e spinaci.

Il freddo può portarci a desiderare carboidrati complessi, proteine e grassi, elementi che aiutano a riscaldare il corpo e a proteggerlo rinforzando il sistema immunitario. Le zucche e i topinambur sono fonti di carboidrati e forniscono energia utile per arrivare alla primavera senza malanni, mentre i semi oleaginosi sono una buona fonte di proteine, grassi e sali minerali.

In gennaio e febbraio, periodo particolarmente freddo, le riserve energetiche chimiche e fisiche accumulate durante l’estate tendono a esaurirsi e per questo siamo più soggetti ad ammalarci e ad essere attaccati dai vari virus influenzali.

Primavera

L’inverno è passato e ora dobbiamo eliminare le tossine accumulate nel fegato, nei reni e nell’intestino che ci causano la tipica “stanchezza” del cambio di stagione. È importante fare più movimento e eliminare i cibi più grassi e proteici, dedicandoci invece a cibi più leggeri come frutta e verdura fresche e erbe spontanee come il tarassaco, il carciofo, il cardo mariano, le foglie di ortica e la genziana.

In primavera, stagione della rinascita e delle “pulizie di Pasqua”, dobbiamo liberarci di ciò che abbiamo accumulato durante l’inverno, quando il freddo ci ha costretto a stare in casa, e prepararci al grande caldo.

Frutta e verdura per ogni stagione zucche e meloni

Purtroppo, non sempre abbiamo il tempo per poter avere un’adeguata alimentazione. A volte, le coltivazioni intensive non riescono a far sì che le verdure e la frutta abbiano le sostanze che ci necessitano o, a volte, lo stivamento nelle celle frigorifere ed altro ancora. Ecco perché ci necessita il bisogno di integrare con prodotti di derivazione naturali come il F1 Herbalife.

Il tutto funziona a meraviglia se, alla buona e sana nutrizione, correggiamo lo stile di vita incominciando a svolgere qualche attività motoria, qualche passeggiata, oppure dell’attività fisica vera e propria. Si cercano poi ricette per piatti più leggeri e ricchi di vitamine e minerali, quindi frutta e verdura in abbondanza di stagione.

Sicuramente a volte non ci è possibile fare tutto alla perfezione, ma seguendo le linee guida potremo percorrere un lungo sentiero che ci porterà in ottime condizioni alla vetta della vita, con a fianco nipoti e pronipoti, e raccontare loro come nel tempo si è evoluto l’uomo.

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Sai quando sono stati Scoperti i Piselli?

Sai quando sono stati Scoperti i Piselli?

Sai quando sono stati Scoperti i Piselli?

La storia dei piselli risale a migliaia di anni fa, rendendoli una delle colture più antiche coltivate dall’uomo. Questi piccoli chicchi verdi, appartenenti alla famiglia delle leguminose, sono noti per la loro versatilità in cucina e le loro proprietà benefiche per la salute. In questo post, esploreremo la scoperta dei piselli e le loro incredibili proprietà nutrizionali.

I piselli sono originari dell’Asia occidentale e sono stati coltivati per la prima volta in quella regione circa 10.000 anni fa. Sin da allora, hanno conquistato il mondo grazie al loro valore nutrizionale e alla facilità di coltivazione. I piselli sono stati ampiamente diffusi in tutto il continente europeo, diventando una coltura importante nell’antica Grecia e nell’Impero romano.

Sai quando sono stati Scoperti i Piselli?

Oltre alla loro diffusione geografica, i piselli hanno una storia interessante anche nel contesto scientifico. Nel 1866, il famoso biologo e monaco agostiniano Gregor Mendel ha condotto esperimenti pionieristici sui piselli, scoprendo i principi fondamentali dell’ereditarietà e stabilendo le basi della genetica moderna. Le sue osservazioni sulle caratteristiche ereditarie dei piselli, come il colore dei fiori o la forma dei semi, hanno contribuito in modo significativo alla comprensione della trasmissione dei tratti genetici nelle piante e negli organismi viventi.

Oltre alla loro importanza storica, i piselli sono apprezzati per le loro proprietà nutrizionali. Sono una fonte eccellente di proteine vegetali, che sono fondamentali per la costruzione e la riparazione dei tessuti del nostro corpo. I piselli contengono anche fibre alimentari, che favoriscono una buona digestione e contribuiscono a una sensazione di sazietà duratura. Sono ricchi di vitamine come la vitamina C, che svolge un ruolo importante nella salute del sistema immunitario e nella produzione di collagene, e la vitamina K, che è essenziale per la coagulazione del sangue e per la salute delle ossa.

Sai quando sono stati Scoperti i Piselli?

I piselli sono anche una fonte di minerali importanti, come il ferro, che aiuta a prevenire l’anemia e favorisce la produzione di globuli rossi, e il potassio, che regola l’equilibrio dei fluidi nel corpo e sostiene la funzione cardiaca. Contengono anche antiossidanti che aiutano a combattere lo stress ossidativo e a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi.

In cucina, i piselli sono un ingrediente versatile che può essere utilizzato in una varietà di piatti. Possono essere consumati freschi, surgelati o secchi, e sono deliziosi in zuppe, insalate, contorni, piatti di riso e pasta.

In conclusione, i piselli sono una leguminosa antica che ha lasciato un’impronta duratura nella storia e nella scienza. Le loro proprietà nutrizionali e la loro versatilità in cucina li rendono un alimento prezioso per una dieta equilibrata. Ora che conosci la loro storia e i loro benefici, è il momento di esplorare nuove ricette e goderti il gusto e le proprietà benefiche dei piselli nella tua cucina.

Un caro saluto da Enrico

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